Guadagna Bitcoin gratis

Tuesday, 30 September 2014

Religione: il Vangelo della 26a Domenica - La parabola dei due figli

Nel lavoro e nella vita mi è capitato spesso di constatare che viene più apprezzato chi dice subito di sì ma poi non lo fa rispetto a chi dice prima di no ma poi si impegna e lo fa. Chi è nel giusto? Il Vangelo di domenica scorsa ci dà delle risposte al riguardo.



Dal Vangelo secondo Matteo Mt 21, 28-32


In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».


Meditazione del VIRC, Vienna International Religious Centre:


Non si sottolineerà mai abbastanza la misteriosa simpatia di Gesù per i caratteri forti, poco
inclini a sottomettersi immediatamente all'obbedienza della fede. Forse intuiva le ricchezze
segrete dei cuori ribelli, e le loro possibilità di autentica conversione; o forse si ricordava di
Giobbe, e provava disgusto, come dice l'Apocalisse, per gli uomini tiepidi, né freddi né caldi.
La parabola dei due figli è significativa a questo proposito. Si tratta di due figli che hanno un
comportamento molto diverso nei confronti del padre: il primo dice "sì", ma non fa nulla; il
secondo dice "no", poi si pente e obbedisce. Non è possibile ingannarsi: dietro all'invito a
lavorare nella vigna del padre, c'è la chiamata di tutti gli uomini al regno di Dio.
"Il secondo ha compiuto la volontà del padre", costatano gli ascoltatori di Gesù. Dunque
hanno capito. E anche noi dovremmo aver capito, di fronte a una parabola in cui si specchia
con terribile chiarezza la nostra vita: i nostri sì che assomigliano tanto a dei no, i nostri buoni
motivi per non fare troppo, il nostro disimpegno, la nostra pigrizia. L'obbedienza si esprime
attraverso gesti concreti, e non semplicemente attraverso un "sì" o un "amen". "Fare la volontà
del Padre" non significa stare fermi, ben installati nella propria buona coscienza, ma significa
piuttosto pentirsi del proprio rifiuto e lavorare alla realizzazione del Regno.
Bisogna che ci guardiamo in questo specchio, noi battezzati di vecchia data, e bisogna che si
guardi in questo specchio la nostra chiesa antica di venti secoli, la nostra chiesa d'occidente
così ricca di denaro, di tradizioni e di cultura. I pubblicani e i peccatori rischiano ancora di
precederci nel regno, perché c'erano più promesse e più futuro nel figlio che diceva "no" e poi,
convertito, andava a lavorare nella vigna, che in quello che diceva "sì" fin dall'inizio, e poi si
fermava alle parole.


A reading from the Holy Gospel according to Matthew, 21: 28-32


Jesus said to the chief priests and the elders of the people: ‘What is your opinion?
A man had two sons. He went and said to the first, “My boy, you go and work in the vineyard today”.
He answered, “I will not go”, but afterwards thought better of it and went.
The man then went and said the same thing to the second who answered, “Certainly, sir”, but did not go.
Which of the two did the father’s will?’ ‘The first’ they said.
Jesus said to them,
‘I tell you solemnly, tax collectors and prostitutes are making their way into the kingdom of God before you.
For John came to you, a pattern of true righteousness, but you did not believe him, and yet the tax collectors and prostitutes did
Even after seeing that, you refused to think better of it and believe in him. 


Ti potrebbe interessare anche: Readings for the Fourth Sunday of Lent

No comments:

Post a Comment